Chi sono

Sono nata a Pitigliano in provincia di Grosseto in uno dei paesi più belli e suggestivi della Maremma Toscana l’11 Luglio del 1969.

Mi sono diplomata nel 1992 all’Accademia di Belle Arti “Lorenzo da Viterbo” con 110 e lode. Dopo aver insegnato nel 1993 presso lo stesso Ateneo, ho iniziato la mia vera carriera da solista. Passione, sapienza e attenzione guidano le mie mani per dare una seconda vita alle opere d’arte attaccate dal tempo e dall’incuria.

Alessandra Letteri

Soffitti decorati con fregi o cassettoni, pareti istoriate, trompe l’oeil che incorniciano finestre o si stagliano sui muri per illudere ed affascinare. Il mio è un lavoro attento e meticoloso in qualsiasi cosa faccio pittura, decorazione e restauro!

Io e l’arte abbiamo avuto un’attrazione irresistibile fin dai primi anni di vita da bambina realizzavo case per le mie bambole utilizzando scatoloni che decoravo sia all’interno che all’esterno. Una volta completati gli anni all’Accademia ho iniziato un percorso difficile ma in continua ascesa: restauravo e ridipingevo mobili e suppellettili antichi cercando di rivenderli nei mercatini. Un giorno un architetto romano nota il mio lavoro e mi chiama a decorare con un trompe l’oeil la stanza del figlio. E’ stato il mio primo significativo passo, da qui in poi commissioni sempre più prestigiose, ho dipinto per Gianni Versace una tela ad olio a finto stucco con figure mitologiche, poi applicata su un tavolo conservato nella sua villa di Miami. Sono andata a New York per disegnare sulle pareti della casa di Lou Romagnoli, a Montchanin, racchiusi da finte finestre, i paesaggi della mia Toscana, poi in Francia, in Spagna e, ovviamente in Italia.

Trompe l'oeil su muro

L’inganno e l’illusione nei miei trompe-l’oeil, invita lo spettatore a toccare quelle tende drappeggiate che calano elegantemente, quelle figure che sembrano venirti incontro per poi scoprire che si tratta di disegni: la superficie rimane piatta e l’occhio viene beffato dalla realistica perfezione delle forme. C’è, in questo gioco, un riferimento al surrealismo di Magritte e di Salvator Dalì, artisti che amo particolarmente.

Amo le terre perché mi riconducono al vigore ed alla grande forza ispirativa della mia Toscana. Uso con esse colle vegetali ed animali capaci di garantire una resistenza nel tempo. Niente acrilici, o per lo meno solo quando sono strettamente necessari.

Alessandra Letteri

C’è bisogno di una grande umiltà nel mio lavoro e soprattutto duranti i restauri, in quanto l’incontro iniziale con un affresco ha effettivamente qualcosa di mistico e sovrannaturale. Non serve notare soltanto lo stato di conservazione, il motivo e l’estensione del deterioramento, è necessario soprattutto essere coscienti della grande energia che contiene, la stessa che ha infuso in lui il suo autore che è lì, sicuramente, accanto a me. L’amore che un artista mette nelle proprie opere è totale, vi lascia una parte di sé. Posso dirlo con certezza perché accade anche a me ed il distacco è sempre difficile. Mi capita certo di immaginare come saranno le mie creazioni tra uno o due secoli, come si saranno conservate, chi le guarderà e con quale attenzione. Sono certa che se mai qualcuno verrà chiamato a restaurarle, la mia energia sarà lì a guidarlo. Sono ore dure quelle passate sui ponteggi, a volte sono legata, quasi sempre indosso il collare antinfortunistico per evitare strappi o dolori al collo. Rimango spesso anche oltre l’orario lavorativo per assaporare il silenzio ed il buio che mi circonda con la luce proiettata solo sull’opera a cui Alessandra Letteri l’artista sta lavorando…